AAVV
LB/R La Bellezza Riunita
Industrie Discografiche Lacerba 2018 | Lacer20
Doppio Vinile LP+EP, tiratura limitata e numerata 500 copie – uscita 2 Marzo 2018
CD, Digital Download – uscita 16 Marzo 2018
LB/R La Bellezza Riunita raccoglie brani scelti dagli “album bianchi”, i cinque dischi frutto della collaborazione fra Lucio Battisti e Pasquale Panella, usciti tra il 1986 e il 1994. Il titolo – che fa riferimento ad una delle canzoni di Hegel, l’ultimo album di Battisti – evidenzia sia il lavoro collettivo dei numerosi artisti che hanno contribuito al progetto – da Rachele Bastreghi a Federico Fiumani, da Cristalli Liquidi (Bottin) a Spartiti (Max Collini + Jukka Reverberi), per citarne solo alcuni – sia la loro ammirazione per questo materiale. L’intento della raccolta è celebrare l’unicità e la vitalità di questo repertorio – “sotterraneo” se paragonato all’enorme popolarità di altri episodi della discografia di Battisti – inesplorato dal grande pubblico, rimasto di fatto un segreto della canzone italiana.
D’altronde, le canzoni di Battisti e Panella rifuggono etichette arbitrarie di musica pop, o colta, o altro, e questo ha fatto si che, a 30 anni di distanza dalla pubblicazione di Don Giovanni, la loro “ambizione” artistica sia rimasta immutata, affascinando generazioni di musicisti di differenti nazionalità.
L’idiosincrasia dei cinque dischi ha ispirato agli artisti coinvolti in LB/R La Bellezza Riunita una rilettura musicale spesso “obliqua”, poiché il materiale originale non è posizionabile in nessun comodo parametro. Ogni brano scelto è stato probabilmente interiorizzato grazie ai ripetuti ascolti succedutisi nel tempo e quindi riletto attraverso una visione personale e coerente con il proprio stile. Le liriche di Pasquale Panella, e quella qualità che possiedono, ovvero il lasciare spazio alle interpretazioni e all’immaginazione, spesso hanno fornito ai partecipanti la chiave di volta delle loro versioni.
Il progetto, curato da Industrie Discografiche Lacerba e distribuito da Audioglobe, nasce dal desiderio di condividere una serie di capolavori non rivelati. Lacerba apre un nuovo capitolo della sua vita e debutta con l’esplorazione di un ciclo di canzoni misteriosamente semi-sommerse, scritte da un autore di grandissimo successo, un gigante della musica pop che abbandona deliberatamente i vertici delle classifiche e si auto-cancella permanentemente, per dedicarsi ad un vero – ossessivo – esperimento musicale. Questo tipo di suicidio commerciale avrebbe dovuto generare un culto feroce, un gruppo di fan ancor più compatto, leale anziché scettico, e infine una frenetica attenzione della critica. Ma in Italia, non è andata cosi.
LB/R La Bellezza Riunita è dunque un tentativo di divulgazione, di analisi o un’occasione per aprire una nuova conversazione su questo straordinario songbook. C’é un culto per il repertorio piuttosto che per il “personaggio“, dove le canzoni sono al centro della scena, e gli autori dietro il sipario. Niente di questa operazione corteggia l’idea di “celebrità“ ma lascia invece parlare l’espressione musicale e poetica. L’ispirazione è evidente nel lavoro dei partecipanti, chiaramente affascinati dal materiale ancora oggi provocatorio e contemporaneo. LB/R La Bellezza Riunita, tracciando linee che uniscono passato presente e futuro della musica italiana, è un saggio in tredici parti a tema unico, scritto a molte mani.
TRACKLIST DOPPIO VINILE
A1. Tema di (Senza Titolo) – Daniele Biagini
A2. Tubinga – Cristalli Liquidi
A3. Cosa Succederà Alla Ragazza – Pankow
A4. La Metro Eccetera – Riva (con Myss Keta)
A5. Le Cose Che Pensano – Rachele Bastreghi (Baustelle)
B1. Per Altri Motivi – Ernesto Tomasini e Man Parrish
B2. Don Giovanni – Larsen e Little Annie
B3. Ecco I Negozi – Spartiti (Max Collini e Jukka Reverberi) con DJ Rocca
B4. (Senza Titolo) – Federico Fiumani (Diaframma) e Daniele Biagini
B5. (ghost track)
C1. Allontanando – Backwords
C2. Dalle Prime Battute – The Love and Trust Collective
C3. Fatti un Pianto – Alexander Robotnick (con Bottin)
DOWNLOAD ANTEPRIMA PER LA STAMPA
https://storage.audioglobe.it/Artisti Vari_LBR.zip
GLI ARTISTI COINVOLTI NEL PROGETTO RACCONTANO IL BRANO DA LORO REINTERPRETATO
Jukka Reverberi di Spartiti racconta Ecco i Negozi
Da piccolo ricordo che ascoltavamo Battisti in macchina. Mai un disco intero, ma singoli pezzi piazzati nelle compilation su cassetta che i miei genitori si facevano fare dal negozio di dischi del paese. Poi io non l’ho mai più ascoltato per una ventina di anni, fino a che mi sono imbattuto in una cover de “Il Nostro Caro Angelo” per mano di Fabio Viscogliosi assieme ad Amedeo Pace dei Blonde Redhead. Da lì mi sono immerso nel mondo Battistiano, senza però affrontare l’era Panelliana. Lavorare a questa cover ha rimesso in movimento la mia curiosità. Ho scartabellato tra i vecchi dischi dei miei genitori, e contrariamente a quanto pensassi, ho trovato un disco originale di Lucio. Uno solo: “C.S.A.R.” dove al terzo posto della scaletta compare “Ecco i negozi”. Quando si dice il caso.
Federico Fiumani dei Diaframma racconta Senza Titolo (Gabbianone)
Ho scelto di partecipare a questo progetto perché me lo hanno chiesto due persone a cui sono affezionato, avendo condiviso con loro un periodo musicale importante della mia vita. Amo Battisti sia per le sue canzoni (per me lui sta al livello dei Beatles), sia per il suo carattere spigoloso e per la sua scelta di isolarsi e di fare dischi molto difficili. I testi di Panella – che a volte mi lasciano freddo nelle loro incarnazioni più cervellotiche – sono occasionalmente lirici ed emotivi. “Gabbianone” ne è un raro esempio.
Ernesto Tomasini racconta Per Altri Motivi
È stato il pezzo più travagliato della mia vita, denso di conflitti: è cominciato tra Londra e Berlino, poi lo abbiamo fermato e ripensato a New York, quindi ricominciato e finito in Florida. “Per Altri Motivi” è il primo brano che ho inciso in tonalità di contralto. Una voce che ho adoperato in passato ma mai in maniera così estesa. Ho voluto spargere su tutto il resto l’aura surrealista/futurista, già contenuta nelle liriche di Panella, strizzando l’occhio, a modo mio, a Marinetti e Poulenc.
Guglielmo Bottin di Cristalli Liquidi racconta Tubinga
Abbiamo scelto “Tubinga” perché ci dava la possibilità di fare musicalmente quello che volevamo. Ovvero una musica da ballo elettronica abbastanza primitiva, ma imbellettata da un testo che sembra un sofisticato flusso di coscienza. In questo senso la ricetta originale di Battisti è stata rispettata, nonostante una mise en place completamente differente. Da qualche tempo è recente anche l’antico, così canta l’incipit. Forse Panella alludeva a quell’artificiale nostalgia ostentata per oggetti di epoche mai vissute, come reazione alla smaterializzazione dei cosiddetti consumi culturali odierni? Cercare un significato nel pensiero ballabile di Panella è un esercizio divertente ma completamente inutile, come danzare su una musica fatta di note di copertina .
Fabrizio Modonese Palumbo di Larsen racconta Don Giovanni
Larsen è molto lontano dal songwriting italiano, ma in fondo anche l’ultimo Battisti lo era. Abbiamo affrontato il “Don Giovanni” pensando al John Cale di “Music For A New Society” stratificando sull’originale e quindi lavorando per sottrazione mantenendo solo le nostre tracce originali e le parti vocali altrettanto destrutturate, il risultato potrebbe essere lo scheletro di un possibile “Don Giovanni” a venire, così come il fantasma di quello che fu.
Alexander Robotnick racconta Fatti Un Pianto
Appena ho (ri)sentito questo brano mi è venuto in mente che poteva essere riarrangiato in stile Italo-Disco. Infatti nel ritornello c’è anche un “Oh Oh!” tipico del genere. Interessante anche la sfida, tipicamente Panelliana, di usare come refrain una esortazione così negativa: “Fatti un pianto!”
INDUSTRIE DISCOGRAFICHE LACERBA
IDL nasce nel 1982 come editore della fanzine/package FREE. Pubblica una prima serie di 7” a questa allegati, con l’idea di abbinare le band della nascente scena fiorentina – Diaframma, Pankow, Neon, Rinf – a formazioni europee di culto quali Schleimer K, Die Form, Portion Control, Fra Lippo Lippi. Supportata dalla crescente diffusione internazionale di FREE – oggetto dal ricco apparato iconografico e sonoro – IDL continua a tracciare legami tra il proprio contesto locale ed un panorama d’idee internazionale. Vengono così realizzate le produzioni di Minox (1986) e Rinf (1987-88) nei rispettivi ambiti d’influenza – Bruxelles con Steven Brown e Gilles Martin per i primi, Londra con Adrian Sherwood per i secondi – e, in maniera simmetrica, Steven Brown – americano d’origine ed europeo per scelta – pubblica per IDL un album tributo a Luigi Tenco (1988) che segnerà il momento di crescita di un intera generazione post-punk. Infine, un’avventura in terra d’albione quale “Night Train” dei Dub Syndicate (1987) approderà nella TOP20 indipendente inglese poco prima che IDL cessi le sue pubblicazioni. La raccolta di lost songs “At The End of Modernity?” del 2014 racconta questa storia, riposizionando la label in una prospettiva contemporanea.
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