HUGH HONOUR
Omaggio a un protagonista della storia dell’arte
a un anno dalla scomparsa
Sabato 20 maggio 2017, ore 18
in occasione della donazione del fondo bibliografico, archivistico e fotografico Honour-Fleming alla Fondazione Ragghianti
Sala Luigi De Servi
via San Micheletto 3, Lucca
Ingresso libero
Dopo la serata su Gillo Dorfles, il secondo dei due “Incontri di primavera” promossi dalla Fondazione Ragghianti è dedicato allo storico dell’arte e scrittore inglese Hugh Honour, a un anno dalla scomparsa.
L’evento, che si terrà sabato 20 maggio alle ore 18 nella Sala Luigi De Servi nel Complesso di San Micheletto a Lucca, è organizzato in occasione della donazione del fondo bibliografico, archivistico e fotografico Honour-Fleming alla Fondazione Ragghianti.
Introdotto dal presidente Giorgio Tori e dal direttore Paolo Bolpagni, l’incontro prevede gli interventi di Fernando Mazzocca, storico dell’arte e curatore, già professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e all’Università degli Studi di Milano, e di Carl Brandon Strehlke, conservatore emerito del Philadelphia Museum of Art, autore di numerosi saggi e curatore di mostre sull’arte italiana del Quattrocento. Interverrà inoltre, con una testimonianza-ricordo, l’antiquario lucchese Valter Fabiani.
Scomparso nel maggio 2016 alla soglia dei novant’anni, Hugh Honour, che dagli anni Sessanta viveva a Tofori, sui colli lucchesi, era uno dei massimi esperti mondiali di Antonio Canova e del Neoclassicismo, ma anche un personaggio straordinario, forse l’ultimo testimone di quella tradizione di aristocratici, amatori e intellettuali anglosassoni che avevano alimentato il mito del Grand Tour. Nato a Eastbourne nel Sussex, si era specializzato in storia dell’arte al St Catharine’s College di Cambridge, dove incontrò John Fleming, che sarebbe divenuto il compagno e collaboratore di una vita, fino alla sua scomparsa nel 2001. Lavorò al British Museum e nel ruolo di direttore aggiunto della City Art Gallery di Leeds; fu qui che Honour si appassionò a Canova, che divenne, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, uno degli argomenti prediletti dei suoi studi. Nel 1968 uscì il celebre e fondamentale libro “Neoclassicismo”, che, ripetutamente ripubblicato anche in edizione italiana, riportava nella giusta prospettiva un periodo a lungo sottovalutato e mal compreso.
Altre imprese editoriali che hanno conquistato a Honour e Fleming una fama mondiale sono i due dizionari dedicati all’architettura e alle arti decorative e, ineguagliabile per sintesi e chiarezza divulgativa, “A World History of Art”, in cui i due studiosi hanno avuto la capacità di spiegare al grande pubblico, senza mai venir meno alla qualità scientifica, la storia dell’arte dai suoi albori al presente in una prospettiva globale, senza trascurare nessuna area geografica.
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