Archea Associati
EX MAGAZZINO VINI
Trieste
Gli architetti fiorentini Archea associati firmano il restauro dell’ex magazzino vini aTrieste
Sede del nuovo store Eataly
Martedì 17 Gennaio 2017 apertura ufficiale al pubblico
Gli architetti fiorentini ARCHEA ASSOCIATI / Marco Casamonti firmano un nuovo importante progetto, la ristrutturazione dell’ex Magazzino del Vino a Trieste che apre ufficialmente al pubblico, oggi martedì 17 gennaio, con un nuovo store di Eataly.
L’acquisto e i lavori dell’immobile ottocentesco, che si trova proprio sulle Rive di Trieste e si affaccia sul mare con uno splendido waterfront, sono stati finanziati dalla Fondazione CRTrieste, con un investimento complessivo di 25 milioni di euro. L’edificio era stato acquistato nel 2005 per adibirlo ad attività congressuale e, successivamente, su invito dell’Amministrazione comunale, il progetto originario è stato rivisto e l’edificio è stato destinato ad attività commerciale.
Per gli architetti di Archea si tratta di una nuova occasione di confrontarsi con il tema dell’intervento contemporaneo sul patrimonio edilizio storico attraverso un progetto di riqualificazione e trasformazione che tutela l’edificio preesistente e rispetta il contesto urbano in cui è situato. Non ne modifica il volume originario e inserisce al suo interno un nuovo corpo architettonico completamente vetrato, collegato al perimetro esistente da percorsi sospesi sull’acqua.
Un nuovo corpo etereo e traslucido completamente indipendente, organizzato dimensionalmente sulla metrica del partito murario scandito dalla facciata originaria.
Lo stacco fisico tra il nuovo “manufatto” e il paramento storico ha consentito di realizzare uno spazio posto tra interno ed esterno di grande suggestione in cui l’acqua scorre nelle grandi vasche. Il vetro che racchiude lo spazio riflette i contorni delle mura del magazzino e delle sue aperture permettendo di rendere visibili le attività che vi si svolgono all’interno. Il nuovo volume si sviluppa su quattro livelli sui quali va in scena lo spettacolo del cibo: il piano più basso, completamente interrato, è adibito a parcheggio; quello soprastante, a una quota inferiore rispetto al livello della città e illuminato dalla luce naturale che invade l’intercapedine tra l’involucro originario e quello nuovo, è adibito all’attività di Eataly così come i successivi; il piano terra, rialzato di 80 cm dalla strada, ripropone l’antica quota di sicurezza rispetto al livello massimo della marea; il nuovo piano soppalco, pur superando l’altezza di imposta dei muri perimetrali, raggiunge la medesima quota del colmo dell’originario tetto a falde andato distrutto. Verso il mare, una grande finestra permette una straordinaria vista del porto di Trieste.
L’atrio dell’edificio, tale un vero e proprio foyer teatrale, è caratterizzato da un’imponente doppia scala monumentale in acciaio cor-ten – che collega i tre piani commerciali, alla base della quale sono situate due vasche d’acqua altamente scenografiche – e da una grande parete rivestita in mattonelle di vetro retroilluminate che richiamano, per forma e materiale, il rivestimento interno delle antiche vasche dove veniva conservato il vino.
“Il sogno di ogni architetto – dichiara Marco Casamonti – è quello di sfidare l’impossibile e tra questi sogni c’è quello di costruire un “buco nell’acqua” che, come sappiamo, è qualcosa di assolutamente non fattibile. In un certo senso, a Trieste, lo abbiamo realizzato perché siamo veramente quasi dentro il mare. Ci siamo trovati a confrontarci con il vecchio magazzino vini, un manufatto di non elevato pregio architettonico ma di grande valore da un punto di vista della memoria. Al suo interno, abbiamo realizzato un altro edificio di vetro, operazione semplice da un punto di vista dell’immaginazione compositiva ma molto complessa dal punto di vista architettonico e costruttivo. E’ stato realizzato un grande scavo nel mare, per conquistare dal mare stesso uno spazio nuovo. L’immagine esterna è quella integra ottocentesca del magazzino vini, quella della storia e della tradizione. Ai bordi s’intravede il cubo interno di vetro, leggero trasparente che guarda verso il mare e che fa capire che dentro c’è una nuova vita”.
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Fondato nel 1988 da Laura Andreini, Marco Casamonti, Giovanni Polazzi, ai quali si associa Silvia Fabi nel 1999, oggi lo studio Archea Associati è un network di circa 100 architetti, operativi nelle sei differenti sedi di Firenze, Milano, Roma, Pechino, Dubai e San Paolo. Gli interessi e le attività di ricerca dello studio muovono dal paesaggio alla città, dall’edificio al design e, pur essendo incentrati sull’architettura, i progetti spaziano dalla grafica all’editoria, dalle mostre agli eventi.
La complementarità ed il passaggio di scala che muove dalla critica al cantiere, consente un’operatività integrata capace di intervenire nelle diverse forme compositive del progetto.
Tra i progetti più importanti è possibile annoverare: la Biblioteca Comunale di Nembro (Bergamo), l’UBPA B3-2 Pavilion World Expo 2010 e il GEL, Green Energy Laboratory di Shanghai, l’ampliamento e riqualificazione della sede Perfetti Van Melle di Lainate nei pressi di Milano, la Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa, Firenze, lo Yanqing Grape Expo nei pressi di Beijing ai piedi della Grande Muraglia cinese, il Li Ling World Ceramic Art City in Cina e il complesso residenziale Colle Loreto a Lugano.
Sono attualmente in costruzione la Torre commerciale e residenziale Forevergreen e lo Stadio Nazionale dell’Albania, entrambi a Tirana, la Changri-La Winery a Penglai (Cina).
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