La Fondazione Ermanno Casoli
dona l’opera di Danilo Correale
The Game – il racconto
una partita di calcio a tre porte
a cura di Marcello Smarrelli
alla collezione permanente del MADRE, Napoli
Per_formare una collezione #4
a cura di Alessandro Rabottini, Eugenio Viola
Opening 22 maggio, ore 19
La Fondazione Ermanno Casoli dona l’opera di Danilo Correale The Game, una partita di calcio a tre porte alla collezione permanente del MADRE di Napoli. The Game sarà esposto presso il museo da domani 22 maggio in occasione della mostra PER_FORMARE UNA COLLEZIONE #4, a cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola, quarto capitolo di un progetto nato nel 2013 dedicato alla costituzione progressiva della collezione permanente del MADRE, con lo scopo di approfondire la riflessione sullo sviluppo e l’articolazione di una collezione museale oggi.
The Game, una partita di calcio a tre porte è un film realizzato nel 2014 da Danilo Correale in quanto vincitore della XIV edizione del Premio Ermanno Casoli promosso dalla Fondazione Ermanno Casoli (FEC), con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della FEC. Attraverso il Premio, la FEC, nata con l’obiettivo di portare l’arte contemporanea nel mondo dell’impresa, permette all’artista vincitore, di realizzare un progetto capace di coinvolgere una o più aziende e le persone che vi lavorano.
Il film racconta il tempo, liberato da quello lavorativo, che l’artista e i dipendenti di tre importanti aziende del territorio senese – la cristalleria ColleVilca srl, la multinazionale metalmeccanica PR Industrial Srl e Trigano Spa, leader in Italia nel settore dell’autocaravan – hanno trascorso insieme, durante il quale si è sperimentato un nuovo modo di produrre contenuti e rappresentazioni: dai primissimi incontri alle fasi laboratoriali, dagli allenamenti fino alla surreale partita di calcio a tre porte dell’8 dicembre 2013, tenutasi presso lo stadio “Gino Manni” di Colle di Val d’Elsa (Siena). Più di due mesi di discussioni, progettazioni, esercitazioni sono diventati il racconto di un’esperienza fuori dall’ordinario. The Game, della durata di 75 minuti, è stato realizzato attraverso l’uso di diversi format di ripresa rispecchiando le diverse storie aziendali e le differenti fasi del progetto, con l’obiettivo di coinvolgere e avvicinare il pubblico nella conoscenza di un “diverso” mondo operaio.
The Game è incentrato sulla ritualità di un evento capace di coinvolgere molte persone, invitate a presentarsi come identità catalizzatrici. Ponendosi al di fuori dagli schemi agonistici dello sport, il gioco – in questo caso una partita di calcio a tre porte – diviene piattaforma attraverso la quale leggere e interpretare le relazioni umane. In particolare, Danilo Correale si è basato sulle teorie fondanti della trialettica usata come metafora per raccontare un possibile nuovo sistema di rapporti non più limitato al “noi” e al “loro”.
Il calcio a tre porte è stato teorizzato dal pittore danese situazionista Asger Jorn (1914-1973), come sistema per esemplificare la sua nozione di tri-dialettica: un modello dialettico che va oltre il tradizionale confronto bipolare, stimolando e favorendo la formazione di alleanze strategiche ed elastiche. Il calcio a tre porte si gioca in un campo esagonale e il punteggio si calcola dal numero di gol subiti, pertanto la squadra vincente è quella che ne subisce il minor numero. Durante la partita si possono creare diverse alleanze, le squadre più deboli possono coalizzarsi o dividersi a seconda della situazione, il gioco deve essere condotto con diplomazia e astuzia, più che con aggressività. Questo gioco intende decostruire la natura conflittuale e bipolare del calcio convenzionale, inteso come analogia della lotta di classe.
L’artista ha utilizzato un camper come luogo dei laboratori all’interno del quale, insieme a tutti i partecipanti, è nata l’intera struttura del torneo, dalle regole del gioco alla scelta dei nomi e dei simboli delle squadre, dei colori delle divise, fino all’organizzazione delle tifoserie. Un pretesto, attraverso il quale i gruppi di operai hanno trovato spazio per confrontarsi su temi ben distanti da quelli del gioco.
Fondazione Ermanno Casoli
La FEC nasce nel 2007 a Fabriano (AN), in memoria del fondatore dell’impresa Elica. La Fondazione è da sempre impegnata nell’ideazione e promozione di progetti grazie ai quali l’arte contemporanea incontra il mondo dell’impresa. In tutte le attività, la FEC assume il ruolo di mediatore – in collaborazione con le società di formazione – garantendo agli artisti piena autonomia e libertà di espressione e all’azienda coerenza e compatibilità delle iniziative con le proprie esigenze e i propri obiettivi. Gli artisti contemporanei entrano direttamente nel cuore delle aziende, dialogando coi dipendenti nel contesto di workshop e laboratori che stimolano creatività, innovazione, spostamento dei punti di vista, contribuendo a migliorare gli ambienti di lavoro. Con E-STRAORDINARIO la FEC ha messo a punto un progetto di formazione che porta l’arte contemporanea nel mondo industriale: attraverso un ciclo di incontri teorici e di workshop, in cui artisti di fama internazionale vengono messi al centro dell’attività formativa e lavorano ad un progetto artistico con i dipendenti di un’azienda. L’iniziativa viene realizzata in collaborazione con un trainer specializzato in formazione manageriale. Tra le aziende e istituzioni per le quali la FEC ha realizzato E-straordinario si segnalano, oltre a Elica: ACRAF – Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco, Confindustria Ancona, Gruppo Sole 24 ORE, Bricocenter, MSD, Biotronik, Jungheinrich. Per E-STRAORDINARIO la FEC ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
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