Conversazioni in San Francesco
I edizione
Incontri di letteratura, filosofia, arte e musica
9 settembre -14 dicembre 2014
Lucca, Chiesa di San Francesco
ILARIA E LE ALTRE
ovvero della bellezza eterna
venerdì 7 novembre ore 21
Lucca, Chiesa di San Francesco
BERNARD-HENRI LÉVY
Che ne avete fatto della bellezza?
Lectio magistralis
ARMANDO MASSARENTI
È bello ciò che è bello
Relazione introduttiva
Il filosofo francese Bernard-Henri Lévy è ospite delle Conversazioni di San Francesco con una lectio magistralis sulla bellezza, tema che caratterizza il ciclo di incontri Ilaria e le altre, la rassegna promossa dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Venerdì 7 novembre alle ore 21.00 Bernard-Henri Lévy, reduce dal successo della sua ultima pièce teatrale “Hotel Europe” – che ha debuttato questo 11 luglio al Teatro La Fenice a Venezia – porterà in San Francesco a Lucca un suo intervento dal titolo Che ne avete fatto della bellezza? Una riflessione sul ruolo dell’arte e sull’idea della bellezza, un’indagine sul rapporto che hanno intrattenuto fra di loro nell’arco dei secoli fino ad oggi, per chiedersi se l’arte può ancora rendere il mondo più bello.
Il concetto filosofico della bellezza è il fulcro anche della relazione introduttiva che terrà Armando Massarenti. Filosofo ed epistemologo, responsabile del supplemento culturale Il Sole 24 Ore Domenica e autore del recente Istruzioni per rendersi felici (Guanda), Massarenti parlerà della bellezza oggettiva e del concetto di gusto contemporaneo.
Che ne avete fatto della bellezza?
di Bernard-Henri Lévy
A che punto siamo, non più – come diceva Arthur Cravan ad André Gide – con il tempo, ma con la Bellezza? Tre sono stati, in fondo, i momenti chiave.
Il primo, Arthur Rimbaud nel preludio di Una stagione all’inferno: «Una sera ho preso la Bellezza sulle ginocchia. – E l’ho trovata amara. – E l’ho insultata».
Poi Dada. Lo scandalo Dada. Il colpo di mano di quei giovani terrificanti che irrompono sulla scena europea mossi dal desiderio di «uccidere la bellezza».
E il terzo e ultimo momento, Marcel Duchamp. La rivolta pacata, ma più radicale ancora, di Duchamp con i suoi ready-made.
Fine delle belle arti. Rottura del millenario patto fra l’arte e la Bellezza. L’arte può rendere il mondo più bello, ma se lo fa è per caso. Può rendere gli uomini più nobili, innalzarli al di sopra di se stessi, sublimarli, ma non è questa la sua missione e, il più delle volte, neanche la sua intenzione. E Arthur Danto può scrivere L’abuso della bellezza, carta fondamentale della nuova epoca e formula di questa metamorfosi: non dunque la Bellezza in quanto abuso, violazione o scandalo, ma la bellezza stessa che viene abusata, violata, calpestata o, semplicemente, denigrata da un’arte che in certi casi arriva a realizzare il brutto o a provocare disgusto e spavento.
È bello ciò che è bello
di Armando Massarenti
«Ciò che è bello, piace perché è bello, o è bello perché piace?» È la domanda che si poneva Tommaso d’Aquino nelle Quaestiones. Per lui la risposta era molto chiara: ciò che è bello piace perché è oggettivamente bello, in quanto nella sua forma rispetta alcune leggi fondamentali che governano la bellezza (Simmetria, Proporzione delle varie parti tra loro; Luminosità.). Il gusto contemporaneo ci ha abituati a una visione decisamente soggettiva della bellezza. Però possiamo trovare nuovi modi, facendoci aiutare dalle neuroscienze, per dire in che senso, ancora oggi, è bello ciò che è bello.
Ingresso libero. I biglietti sono disponibili, fino a esaurimento posti, presso la biglietteria del Teatro del Giglio di Lucca nel seguente orario: 10,30–13 e 16–19.
Tel. 0583 465320 – biglietteria@teatrodelgiglio.it
Bernard-Henri Lévy, chiamato semplicemente BHL in Francia, è nato a Béni-Saf, in Algeria, il 5 novembre 1948, da una famiglia ebraica sefardita. La sua famiglia si trasferì a Parigi alcuni mesi dopo la sua nascita. Dopo aver frequentato il Lycée Louis-le-Grand a Parigi, BHL nel 1968 si iscrive alla rinomata quanto selettiva Ecole Normale Supérieure, dove si laurea in filosofia. I suoi professori sono alcuni tra i più importanti intellettuali e filosofi francesi, basti ricordare Jacques Derrida e Louis Althusser. Lévy è anche un giornalista, cominciando la sua carriera come cronista di guerra per il Combat, il giornale fondato in clandestinità da Albert Camus durante l’occupazione nazista della Francia. Nel 1971 Lévy lascia la Francia per recarsi in India, quindi in Bangladesh dove segue con attenzione, la guerra d’indipendenza contro il Pakistan. Sarà quest’esperienza che lo porterà a scrivere il suo primo libro, Bangla-Desh, Nationalisme dans la révolution, pubblicato nel 1973. Tornato a Parigi, diventa famoso come il giovane fondatore della scuola della nouvelle philosophie (Nuova filosofia). In contrasto anche con le fortissime idee conservatrici abbracciate da alcuni intellettuali americani, sia Lévy che i Nuovi Filosofi rifiutano l’ideologia capitalista. Durante gli anni settanta tiene un corso di epistemologia presso l’Università di Strasburgo e filosofia all’Ecole Normale Supérieure. Nel 1977, durante la trasmissione televisiva Apostrophes, Lévy viene presentato ufficialmente, accanto ad André Glucksmann, come un nouveau philosophe. Nel 1981 pubblica L’Idéologie française, probabilmente il suo lavoro più influente. È membro del comitato editoriale dell’editore Grasset, e dirige la rivista La règle du Jeu (“La regola del Gioco”). E’ editorialista per Le Point, il Corriere della Sera, El Pais, le Daily Beast, la Frankfurter Allgemeine Zeitung e il New York Times. Dal 1973 pubblica con la casa editrice Grasset. Il suo ultimo testo, Hotel Europe, per la regia di Dino Mustafic, con Jacques Weber, è un monologo che è stato presentato in anteprima al Teatro Nazionale di Sarajevo il 27 giugno 2014 a cento anni dell’attentato di Sarajevo e vent’anni dalla guerra di Bosnia 1992-1995. Rappresentato in prima mondiale al Teatro La Fenice di Venezia l’11 luglio (giorno del massacro di Srebrenica), lo spettacolo è in scena a Parigi, al Teatro de l’Atelier fino al 3 gennaio.
Armando Massarenti è responsabile del supplemento culturale «Il Sole 24 Ore Domenica». È direttore per Mondadori Università della collana Scienza e filosofia. È autore del manuale per le scuole Penso dunque sono (con Emiliano Di Marco, D’Anna, 2014). Guanda ha pubblicato Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima (2006, Premio filosofico Castiglioncello 2007, Premio di saggistica Città delle rose 2007), Staminalia (2008), Il filosofo tascabile (2009), Dizionario delle idee non comuni (2010, Premio Capalbio 2011), Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene (2012) e Istruzioni per rendersi felici (2014).
Conversazioni in San Francesco – Il progetto
Ilaria e le altre, ovvero della bellezza eterna trae spunto da una delle scultore più conosciute e amate al mondo: Il monumento funebre di Ilaria del Carretto, la giovane sposa del Signore di Lucca Paolo Guinigi. Il monumento realizzato da Jacopo della Quercia, e conservato nel Duomo, rappresenta da sempre un archetipo di bellezza muliebre e di gioventù. Studi recenti, durante la campagna di scavi realizzata nell’ambito dell’imponente restauro del complesso conventuale, hanno rintracciato le spoglie di Ilaria proprio nella cappella di Santa Lucia, nel convento di San Francesco. E proprio San Francesco sarà il luogo che ospita tutti gli incontri della rassegna, in programma fino al 14 dicembre.
Il Complesso Conventuale di San Francesco è tornato alla città grazie all’imponente e recente restauro finanziato e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
La rassegna ideata e curata da Lea Codognato, Alba Donati e Sergio Risaliti, è promossa dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca, organismo costituitosi su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Centro Studi sull’arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti. Sponsor unico della rassegna è la Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno/Gruppo Banco Popolare.
Organizzazione e Ufficio stampa:
Davis & Franceschini
Piazza Santa Maria in Campo 1 – 50122 Firenze
Tel. 055 2347273 – Fax 055 2347361
davis.franceschini@dada.it – www.davisefranceschini.it
Nadia Davini – Tel. 347 8693211
Comunicazione e Relazioni esterne:
Marcello Petrozziello
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
Tel. 0583 472627 – Mob. 340 6550425
comunicazione@fondazionecarilucca.it