Gianfranco Calligarich
Principessa
Bompiani
“Un autore che conquista chi oggi adora leggere Philip Roth e Jonathan Franzen.” Giuseppe Genna, Vanity Fair
Come può essere una storia d’amore al tempo della droga? Prima di tutto si deve dire chi è la principessa in questione: di giorno in giacca e cravatta, disegnatore in una fabbrica per infissi, di notte in calze a rete e stivali di pelle nelle nebbie milanesi. Nebbie che sono protagoniste al pari di lei della storia d’amore, romantica e tragica come in un film in bianco e nero.
La vicenda è questa: un corriere della droga arriva a Milano da Dortmund, ha della merce da consegnare e la necessità di incassare subito i soldi del viaggio. Ma c’è un inconveniente. Il “ricevitore” non si fa trovare e i russi, che contendono il mercato della droga in città, stanno dando la caccia ai corrieri della parte avversa. Per cui, senza soldi e oltretutto con un debito verso certi biscazzieri con l’abitudine di sparare alla gambe degli insolventi, è costretto a lasciare la sua camera d’albergo e a trovarsi il “nido” di una camera d’affitto in un quartiere periferico della città in attesa che le acque si calmino. Ma forse, nella sua condizione di preda, una soluzione per i suoi problemi di denaro c’è. Il padrone di casa, oltre a un rispettabile lavoro diurno, di notte ne esercita anche un altro sui marciapiedi di Milano dove è chiamato Principessa e, con tutta probabilità, tiene i suoi guadagni notturni dietro la porta sempre chiusa della sua stanza. Il corriere inizia allora una lucida e crudele opera di seduzione, che terminerà con un risultato del tutto imprevedibile.
Gianfranco Calligarich è uno scrittore molto amato dalla critica, la sua scrittura è una scrittura che si mette all’opera per celare l’ovvio e per far emergere ciò che si sottrae. Con Principessa, personaggio straziante e indimenticabile, conferma il suo talento narrativo scendendo, con stile secco, sarcastico e impietoso, nei territori del noir. Provocando verso i suoi relitti umani un forte senso di comprensione e di pietà e riuscendo, ancora una volta, a raggiungere, da quell’emozionante cronista dell’esistere che è, i recessi più nascosti e intimi dei lettori.
Gianfranco Calligarich nasce ad Asmara da famiglia cosmopolita di origine triestina. Prima giornalista e poi sceneggiatore di film e di molti tra i più famosi sceneggiati della RAI, negli anni novanta fonda a Roma “il Teatro XX secolo” vincendo con il testo Grandi Balene il premio dell’istituto del Dramma italiano. Il suo primo romanzo, L’ultima estate in città, presentato da Cesare Garboli e Natalia Ginzburg, ha vinto il premio inedito e, ripubblicato recentemente da Aragno, è stato e continua a essere un autentico caso letterario. Ha pubblicato con Garzanti il volume di racconti Posta Prioritaria e con Fazi il romanzo Privati abissi, Premio Bagutta 2012.
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