Presentazione del libro di Luca Doninelli
Salviamo Firenze (Bompiani, 2012)
9 novembre, ore 18
Libreria la Feltrinelli
Via Cerretani 30/32 r, Firenze

Intervengono Sergio Givone e Sergio Risaliti
Letture di Sandro Lombardi
sarà presente l’Autore

Luca Doninelli, Salviamo Firenze, Bompiani (Collana Grandi PasSaggi, Pag. 124, €  12,00) con una postfazione di Andrea Simoncini


Fare di Palazzo Strozzi il tempio della Apple? Trasferire il David al Louvre? Costruire un  parco che  colleghi la Stazione di Michelucci a Santa Maria  Novella? Trasformare con  l’aiuto di qualche archistar  quel  ‘quadrato chiuso a ogni bellezza”  che è Piazza della Repubblica?  Affidare a un giovane architetto (e non a un  archistar) il  progetto della facciata di San Lorenzo? Queste e altre provocazioni chiudono il racconto –  pamphlet di  Luca Doninelli su una delle  città più amate nel  mondo, proposte e suggerimenti per salvarla  dalla sua ormai indiscutibile   inerzia culturale, ‘culla’ non  più produttrice di cultura. Luca Doninelli  individua alcune grandi colpe di una città che  col vedutismo da  camera con vista improntato al gusto anglosassone e con la sua cronica povertà progettuale ha tradito, rimosso la sua radice profonda: quel Rinascimento rivoluzionario che Filippo Brunelleschi, pensando non ai potenti ma ai poveri e ai  trovatelli, fece nascere nel 1419 nella Piazza SS. Annunziata sotto le logge dello Spedale degli Innocenti. Questo che dovrebbe essere come il Muro del Pianto di Gerusalemme è invece oggi un luogo abbandonato, ben lontano dal triangolo d’oro Palazzo Pitti, Palazzo Strozzi, Piazza Duomo.
Lo scopo del libro è duplice: da un lato si tratta di documentare il degrado della città e di proporre per il suo recupero un diverso modello nel rapporto pubblico-privato (o si apre ai privati, o la città sprofonderà nel guano dei piccioni);  dall’altro è necessario minare alla radice l’ostinazione con cui la città cerca di conservare, mediante un simbolismo rigido e chiuso, il suo passato: ostinazione che è la principale responsabile del  guano stesso.
Tuttavia, l’attrattiva del libro sta non solo nella prospettiva nuova di lettura di una città  secolare, ma anche in quella passeggiata fatta  per mano al nonno ‘ateo e comunista’ che gli  racconta i luoghi d’oro della città: la Porta del Paradiso del Battistero, la Cupola del Duomo, la Deposizione o il Compianto di Donatello in San Lorenzo, la Trinità di Masaccio in Santa Maria  Novella, e gli affreschi di Ottone Rosai (prozio dell’autore) nella sala del ristorante della Stazione. E proprio qui, nella ‘selva equatoriale fatta di mars e polo’ che seppellisce i due sbiaditi affreschi, affiora tutta la tristezza del presente: un luogo che potrebbe essere come il Grand Central Terminal di New York se non di più, affossa tra caramelle e cioccolatini uno dei suoi grandi artisti, testimoni di un irripetibile ‘900 che forse la città non si ricorda nemmeno di avere avuto.

Luca Doninelli nasce a Leno (Bs) nel 1956 da papà bresciano  e mamma fiorentina, nipote di un grande pittore. Nel  1978 conosce Giovanni Testori, che gli fa scrivere il primo libro, Intorno a una lettera di Santa Caterina, nel 1981.  Tra le sue opere narrative ricordiamo I due fratelli (1990), La revoca (1992), Le decorose  memorie (1995), Talk show (1996), La nuova era (1999), Tornavamo dal mare (2004), La polvere di Allah (2006). Ha vinto, tra gli altri, un Premio Selezione  Campiello, un Grinzane Cavour, un Supergrinzane, un Premio Napoli, un Premio Scanno (il suo  preferito). Inoltre è stato finalista allo Strega.

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