Introduzione e traduzione
di Simona Vinci
Bompiani
Collana Narratori Stranieri
Pagine 310
Prezzo € 18,00
In libreria dal 23 novembre
“Corpi estranei è pura Ozick ; lei è un classico contemporaneo della letteratura statunitense” L.A. Times
“È un romanzo staordinario, ispirato a Gli Ambasciatori di Henry James, eppure Cynthia Ozick non rimpiangere il maestro” Kirkus Rewiew
“Ozick ha scritto un altro grande romanzo. Henry James – il suo maestro –non ne sarebbe scontento” Miami Herald
“Un romanzo teso e caustico che riesce a dar nuova vita a un capolavoro” Booklist
“Corpi estranei non è solo un omaggio letterario di grande ritmo, ma anche quello che lo stesso Henry James chiamerebbe ‘l’originale’.” The New York Times Book Review
“La fine di un breve matrimonio ha congelato la vita di Bea Nightingale, lasciandola sola: una donna di mezz’età con il suo lavoro di insegnante in un quartiere povero di New York negli anni cinquanta. Ma un invito del fratello è il pretesto per lasciare quell’esistenza monotona e volare a Parigi alla ricerca del nipote, fuggito da casa.
Forse anche per la ritrovata libertà, una volta incontrato il ragazzo, Bea decide di non riportarlo indietro, ma anzi di difenderlo dal padre troppo protettivo. E tuttavia, la generosità travolgente e vitale della donna avrà effetti contrastanti: coloro che cerca di aiutare finiranno per restare feriti, e Bea si troverà sospinta ancora una volta tra le braccia dell’ex marito che credeva di aver lasciato definitivamente nel passato. Dalla penna di una delle maggiori scrittrici americane, un romanzo ispirato a un capolavoro di Henry James, che offre uno sguardo struggente ma allo stesso tempo feroce sulla natura dell’amore.
Le partenze delle quali è disseminato il romanzo di Cynthia Ozick sono altrettante rinascite in forme differenti, che producono, come in un gioco di specchi o in un caleidoscopio giocattolo, decine di versioni deformate, ma anche rivedute e corrette, di sé.”
Simona Vinci
Per il suo sesto romanzo, Cynthia Ozick , sceglie una sfida intrigante: raccontare Gli Ambasciatori – uno dei romanzi migliori di Henry James – come un negativo fotografico, ovvero lasciando intatta la trama ma stravolgendone il significato. Al centro della storia troviamo Bea Nightingale, una maestra cinquantenne, la cui vita scorre stancamente dopo il divorzio dal marito. Quando suo fratello Marvin le chiede di lasciare New York per andare a Parigi a ritrovare un nipote che lei conosce a malapena, Bea rimane impigliata nelle vite di famiglia di Marvin e persino, in seguito, del suo ex-marito. Ognuno di loro sarà irreversibilmente cambiato dagli eventi in pochi mesi di quell’anno fatale. Viaggiando da New York a Parigi, aiutando e appoggiando il nipote e sua sorella, iniziando una guerra di lettere col fratello, affrontando l’ex-marito e finalmente scrollandosi di dosso le esitazioni del passato, Bea Nightingale si riscopre una donna di nuovo libera, capace di mettere inavvertitamente a soqquadro tutte le persone che cerca di aiutare.
Cynthia Ozick a vent’anni pensava di ‘essere’ Henry James, la sua letteratura era un corpo a corpo con lui. Corpi estranei si colloca sull’asse tematica del grande scrittore americano: America versus Europa. Ma se in James, nel confronto, l’America perdeva sempre, qui succede qualcosa di diverso. Siamo nel 1952, l’America vive la sua primavera mentre l’Europa affonda nel fango post-bellico, dove, come dice la stessa Ozick, “ogni nazione è in qualche modo complice.” È su questo terreno che i protagonisti del romanzo cercano se stessi, ma mettendo in conto che tra una terra e l’altra, tra ciò che si lascia e ciò che di nuovo si trova, c’è l’eventualità di rimanere come dice Simona Vinci nell’introduzione “ Corpi estranei, sospesi tra più mondi, impossibilitati ad aderire davvero e fino in fondo ad un luogo e ad una comunità, come semi ai quali il troppo vento che soffia impedisce di fermarsi da qualche parte e di cominciare a buttare la prima minuscola radice.”
Cynthia Ozick è autrice di numerose opere, sia di narrativa sia di saggistica, riconosciuta a livello internazionale. Ha vinto il National Book Critics Awards, ed è stata finalista al Premio Pulitzer e al Man Booker Prize. I suoi racconti hanno vinto per quatro volte l’O. Henry First Prize. Bompiani ha pubblicato nel 2011 La farfalla e il semaforo.
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