STEFANO PIRANDELLO
TIMOR SACRO
A cura di Sarah Zappulla Muscarà
Bompiani
Collana Narratori Italiani
Pagine 336, Prezzo € 14,00
IN LIBRERIA DAL 12 OTTOBRE
Un pezzo importante va aggiungersi nel mosaico complesso della famiglia Pirandello: è Timor sacro, romanzo inedito e dal titolo emblematico, di Stefano Pirandello, primogenito di Luigi, suo prezioso collaboratore e anch’egli scrittore di teatro. Iniziato negli anni venti, Timor sacro è stato lavorato per tutta la vita dal suo autore, fino alla scomparsa (avvenuta a Roma il 5 febbraio 1972), continuamente modificato e arricchito, con la ferma volontà di farlo uscire postumo.
Romanzo di tutta una vita, dunque, ripercorsa, per obliqui e misteriosi rimandi autobiografici, attraverso la narrazione di “due vite a specchio”: quella dello scrittore Simone Gei, irretito nella stesura di un’opera di esaltazione del fascismo, e quella dell’albanese Selikdàr Vrioni, sfuggito alle arcaiche leggi di vendetta privata della sua stirpe. Fra fedeltà alla memoria e trasfigurazione letteraria, in un sottile, turbinoso giuoco di rinvii, ribaltamenti, sovrapposizioni, con i componenti della tormentata famiglia Pirandello e gli amici più intimi di Luigi e di Stefano, s’accampano esponenti di primo piano della politica e della cultura.
Mascherati sotto nomi fittizi, o palesemente trasparenti, compaiono gli amici Corrado Alvaro, Corrado Pavolini, Massimo Bontempelli, i politici Ciano e Bottai, scrittori come D’Annunzio o Malaparte, Alberto Savinio o Silvio D’Amico. In un’alchemica combinazione di storia individuale e collettiva e di artificio narrativo, il romanzo Timor sacro unisce vagabondaggi affabulatori a episodi realmente accaduti, lumeggiandone aspetti controversi: il consenso dilatato, la proclamazione dell’impero, la pena di morte, la figura del Boia, le leggi razziali. E al contempo, sul piano esistenziale, è il romanzo dove campeggia il forte legame col padre, totale, tormentato, amoroso e tirannico. Fatale soggezione da cui Stefano si è liberato proprio scrivendo, trovando lui stesso “una parola da lasciare”.
Dispiegandosi su un doppio registro, interiore ed esteriore, Timor sacro è insieme serbatoio di verità e mascheramento della realtà. Pervaso dall’ansia di un’irraggiungibile perfezione, lo scrittore Simone-Stefano consente al lettore di sorprenderlo nell’affanno della creazione. Timor sacro si dipana infatti lungo il resoconto dell’arduo farsi e disfarsi del romanzo per tentativi esaltanti ed esiti deludenti, spostando l’attenzione dalla trama alla progettualità, allo strenuo esercizio compositivo. Romanzo sulla genesi del romanzo, opera innovativa Timor sacro che, per il tramite di uno stile insieme di cuore e di mente, percorso da tensioni, dissonanze, inquietudini, palesa le emergenze personali ed emotive dell’autore e spalanca una finestra sulle laceranti tensioni del XX secolo.
Stefano Pirandello (Roma, 1895 – 1972), figlio primogenito di Luigi, attraversa gli anni più tormentati del Novecento, dalla Grande Guerra al nazifascismo al secondo conflitto mondiale alla ricostruzione. Scrittore raffinato, schivo, fortemente segnato dall’orma paterna eppure sin dagli esordi autonomo ed originale. La sua ricca, moderna, fin ad oggi ignorata produzione teatrale, dove piano del vissuto e piano della creatività costantemente s’intrecciano, sorretta da forte tensione etica, ora raccolta in un corpus unico, è specchio del travagliato ambiente familiare, del clima storico-politico-letterario, dello spazio privato e di quello pubblico. Un’opera la sua che, per l’eccezionale legame affettivo e sodalizio culturale col padre e insieme per il forte spessore autobiografico, consente pure di penetrare più a fondo nell’aggrovigliato universo di Luigi Pirandello. Pubblicò un unico romanzo, Il muro di casa, con il quale vinse il Premio Viareggio nel 1935.
Sarah Zappulla Muscarà, ordinario di Letteratura Italiana nell’Università di Catania, si occupa di narrativa, teatro e cinema tra Otto e Novecento, di edizioni di testi e carteggi inediti. A sua cura per Bompiani sono apparsi: Tutto il teatro in dialetto di Luigi Pirandello, 2 voll.; Un bellissimo novembre, Giovannino, Roma amara e dolce, Gli ospiti di quel castello di Ercole Patti; Silvinia, L’infinito lunare di Giuseppe Bonaviri; Un posto tranquillo di Enzo Marangolo; Il giudizio della sera di Sebastiano Addamo; Tutto il teatro di Stefano Pirandello, 3 voll. (in collaborazione con Enzo Zappulla).
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