ANDATURE
Chiara Bettazzi / Daniela De Lorenzo
Un progetto in collaborazione con Associazione Culturale Città Nascosta
mostra a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicola
con la partecipazione di Saretto Cincinelli
Museo Marino Marini, Firenze | 3 -30 ottobre 2021
Anteprima per la stampa | 2 Ottobre 2021 ore 11
Inaugurazione | 3 Ottobre 2021 dalle 16 alle 19
Presentazione del catalogo e Talk | 18 ottobre 2021| ore 17
con Chiara Bettazzi, Daniela De Lorenzo, Arabella Natalini, Saretto Cincinelli, Maria Grazia Grella.
Presentazione e Introduzione di Patrizia Asproni, Marcella Cangioli e Antonella Nicola.
aperto al pubblico
In collaborazione con Museo Marino Marini
Realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze
Il Museo Marino Marini ospita dal 3 al 30 ottobre 2021, la mostra Andature, frutto di un progetto che in questa prima edizione vede Chiara Bettazzi e Daniela De Lorenzo – artiste attive ormai da tempo sulla scena italiana ed internazionale – protagoniste di un’inedita collaborazione. L’esposizione, a cura di Marcella Cangioli, Antonella Nicola e Saretto Cincinelli, è realizzata con Città Nascosta associazione culturale e grazie al contributo della Fondazione CR Firenze.
Presentato al pubblico nelle Sale della Fotografia del Museo Marino Marini, Andature è un lavoro costruito a quattro mani, che si concretizza in due video installazioni, e si completa con un focus sugli ultimi lavori di Bettazzi e De Lorenzo. Un confronto e una coesione tra poetiche, dove l’andatura di ognuna delle due artiste ha intercettato sul suo percorso una possibilità di compendiare, nell’altrui ricerca, la propria.
Questa riflessione, che dà vita a questa prima edizione, nasce in un periodo di improvviso scarto, tra il ritmo di una società in corsa verso la propria auto-affermazione e uno stallo improvviso che ha determinato una diffusa nuova necessità di cambiamento. È infatti durante lo scorso marzo 2020, che i pensieri hanno cominciato a produrre alternative, differenti percorsi, ipotesi e sequenze inedite. L’“ordine” entro cui si dispiegava il ritmo frenetico del nostro fare, ha subito un contraccolpo: l’improvvisa forte frenata imposta, ha creato un disordine attraverso l’arresto.
È all’interno di questo “disordine”, di questa sospensione che Chiara Bettazzi e Daniela De Lorenzo, reagendo al periodo di crisi e di isolamento, di distanziamento e di disgregazione, hanno lavorato e dato vita ad un vero e proprio “cambio di stato”, attraverso una vicinanza e una condivisione, che si sono formalizzate nella realizzazione di due opere video. Una collaborazione che non solo avvicina e in qualche modo sottolinea le numerose affinità tra le due differenti poetiche, ma che ha prodotto un inaspettato, imprevisto sodalizio.
Le due video installazioni, Effetti a distanza e Leitmotiv, parlano del tempo, in una dimensione che, da un lato, racconta di microcosmo e di quotidiano, di accumulo, ordine e disordine, di creazione e distruzione, di stasi, movimento e rottura; dall’altro tocca temi legati al macrocosmo e alla sospensione del tempo, dove la “musica dei pianeti” e dei cicli cosmici diventano i nuovi regolatori del divenire.
L’azione descritta nel video Leitmotiv irrompe, forte e decisa, così come il sonoro, turbando l’ordine predefinito delle cose, creando uno spazio di esistenza nuovo, un nuovo mondo, diverso, differente. Nella sala accanto, nel buio, una finestra apre invece lo sguardo e la percezione su un tempo dilatato: è il video Effetti a distanza che, a complemento, ma anche in contrapposizione alla precedente azione, apre il sipario sul lento divenire cosmico, scandito dalla musica delle sfere, di cui già Platone parlava in La Repubblica.
Accanto a Effetti a distanza e Leitmotiv, una selezione di opere inedite ci accompagna alla scoperta della personale percorso delle due artiste.
Gag e Schock, rispettivamente un trittico e una singola scultura, sono opere che hanno origine dal lento lavoro di sovrapposizione e stratificazione compiuto da Daniela De Lorenzo. La carta, sovvertendo la sua natura bidimensionale, si fa corpo nello spazio, scultura vera e propria, che aggetta e arretra con le sue forme, mostrandosi con struttura e peso. Le tematiche della ricerca parlano sempre della figura che, nella sua materia, nel suo corpo fisico, interagisce come volume con i “pieni” dello spazio circostante. A questo concetto si agganciano poi le ulteriori riflessioni innescate dall’artista: quella relativa alla “dimensione dell’ascolto” in stretta relazione con le dimensioni spazio e tempo, evidenziata nelle tre figure viste dall’alto dell’opera Gag e quella della convivenza e dell’ambivalenza come spazi percorribili, incarnate nell’opera Schock, attraverso l’unione di parti “opposte” di figure femminili, tratte dalle Tre Grazie di Lucas Cranach (1531). Un’armonia che si manifesta là dove esiste la possibilità di essere, dove il pensiero diventa creativo.
In dialogo con queste opere, troviamo poi il nuovo ciclo di fotografie di Chiara Bettazzi, Still Life (quarto ciclo – aste) 2020, dove la natura morta di sapore “fiammingo”, con i suoi dettagli, le ombre e le luci, trova nuovi elementi, riferimenti a noi familiari, perché parte del nostro vissuto, del quotidiano. Ponendo le premesse sulla conoscenza e i dati che la storia dell’arte ci ha restituito riguardo al concetto di natura morta, l’artista vi innesca quel processo di decontestualizzazione e destrutturazione già argomentato in epoca moderna, a partire da Duchamp, padre del ready made, per approdare ad un linguaggio poliedrico, che avvicina epoche, stili e sperimentazioni diverse.
Le fotografie di ‘nature morte’ nascono da questa stratificazione e proliferazione di riferimenti ed elementi di varia provenienza, che estrapolati dalla loro funzione canonica, partecipano ad una nuova narrazione, pur mantenendo forma e composizione classiche. Un linguaggio che rivela un flusso incessante di contaminazioni che evolvono fino poi a trovare una corrispondenza anche nelle installazioni, come quella che l’artista realizza al Museo Marino Marini.
A completamento della mostra, Daniela De Lorenzo espone un dittico che porta in campo l’atto del guardare: il percorso inquieto e misterioso dello sguardo, alla ricerca di indizi per la cattura di diverse silhouette. L’opera Dove sei è realizzata, anche in questo caso, in un tempo lungo e paziente, con un lavoro di intaglio sulla tavola e col successivo riempimento del disegno tracciato, proprio come un prezioso intarsio che, in questo caso, vede ancora la carta quale protagonista della trasmissione del linguaggio e dell’immaginario dell’uomo.
L’esposizione è corredata da un catalogo con fotografie di Serge Domingie e testi critici di Saretto Cincinelli e Maria Grazia Grella, edito da EIA edizioni.
Dichiara Patrizia Asproni, presidente del Museo Marino Marini: “In un periodo in cui il dibattito sull’art gap, la disuguaglianza di genere nel settore dell’arte e della cultura, è quanto mai attuale, essere a sostegno di un’iniziativa curata da due donne e che valorizza la ricerca di due artiste attive quali sono Chiara Bettazzi e Daniela De Lorenzo credo sia una scelta particolarmente significativa, in linea con un museo voluto da donna, Marina Marini, e presieduto oggi da una donna”.
La mostra ANDATURE Chiara Bettazzi / Daniela De Lorenzo rimarrà aperta dal 3 al 30 ottobre in orario di apertura del Museo Marino Marini, dal sabato al lunedì dalle 10 alle 19, ultimo ingresso ore 18,30.
Lunedì 18 ottobre 2021 alle ore 17 si terrà un Talk aperto al pubblico e la presentazione del catalogo; presenti le artiste Chiara Bettazzi e Daniela De Lorenzo, Arabella Natalini, Saretto Cincinelli, Maria Grazia Grella; apertura di Patrizia Asproni e introduzione di Marcella Cangioli e Antonella Nicola.
Biografie
Chiara Bettazzi vive e lavora a Prato. Il suo lavoro è collegato in maniera intrinseca alla luce e allo spazio, entro cui si muovono gli oggetti presi in esame, per lo più raccolti, recuperati e accumulati. Oggetti che entrano a far parte di vere e proprie scenografie, set fotografici in cui l’artista comincia a dar vita alla sua narrazione. Ne scaturiscono delle poetiche nature morte, eterne nel loro avvicinarsi allo sguardo. Immagini che nascono da un lavoro di raccolta, codificazione, riordino e assetto secondo valori e criteri di volta in volta diversi, con una perizia ed una sensibilità evidenti. Un lavoro di studio, ricognizione e progettazione dello spazio che si estende fino al territorio esterno, dove l’artista innesca processi di riabilitazione e riqualificazione di aree industriali e fabbriche dismesse. Dal 2005 apre il suo studio SC17, tramite il quale riattiva l’area industriale dell’ex Lanificio Bini, portando avanti negli anni vari progetti che riflettono sul patrimonio industriale e culturale della città di Prato. Attiva collaborazioni con varie figure professionali, con istituzioni pubbliche e marchi internazionali del mondo dell’arte e di quello della moda. Ha esposto in Musei e spazi privati e le sue opere fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche, tra cui: Castello di Ama, Santa Maria Della Scala, Casa Masaccio, Collezione Farnesiana.
Daniela De Lorenzo vive e lavora a Firenze. Attiva dalla metà degli anni ’80, è presente in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra queste: Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo Luigi Pecci di Prato, PAC di Milano, Neue Galerie di Graz, Masi di Lugano, Centro del Carmen di Valencia, Museo degli Uffizi di Firenze, la Galleria Nazionale e il Maxxi di Roma. Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1988, inizia un percorso volto ad un’analisi temporale ed identitaria che si formalizza attraverso la scultura e, a partire poi dal 1995, anche attraverso la fotografia, il video e la performance. Il suo lavoro implica la figura, intesa come corpo, materia, forma che occupa e modifica lo spazio, attraverso il suo stesso ingombro, la sua natura, il suo movimento, le sue proprie evoluzioni e implicazioni conoscitive. Lo spazio indagato interagisce e si modifica in relazione alla materia. Ma lo spazio risponde e si modifica anche se attraversato da un flusso di energia, che può essere il pensiero o lo sguardo, che disegnano forme invisibili alla vista, mappature e geometrie intricate, oggetto delle recenti opere realizzate. Questa complessità di percorsi di riflessione costituisce il centro della poetica dell’artista che utilizza con abilità indiscussa tecniche di intaglio, ricamo, disegno e assemblaggio nella realizzazione delle sue opere.
Città Nascosta, fondata nel 1994, promuove la conoscenza del patrimonio artistico e storico di Firenze e della Toscana, con un’attenzione particolare alla qualità dei contenuti. Come Associazione propone esperienze culturali attraverso la progettazione di mostre come “Una certa probabilità” e “Hallelujah Toscana” ma anche con visite guidate in luoghi difficilmente accessibili o abitualmente chiusi al pubblico, in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private. Città Nascosta opera attivamente sotto l’impulso professionale e creativo di Marcella Cangioli, storica dell’arte e studiosa, attualmente presidente dell’Associazione.
Antonella Nicola, attiva dal 1995, è fondatore e direttore artistico di Associazioni per la Cultura e aziende private, ideatore e curatore di mostre, eventi e progetti volti alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale contemporaneo oltre che alla formazione. Ha realizzato mostre, rassegne di video d’arte, incontri e conferenze, eventi e progetti pubblici, collaborando con Istituzioni pubbliche e private in italia e all’estero. Ha ideato e curato progetti editoriali, cataloghi, multipli, libri d’artista e video d’autore, oltre che progetti editoriali per collezioni e aziende private.
Saretto Cincinelli, critico e curatore, ha collaborato a Flash Art (Milano) e Ars Mediterranea (Barcellona), suoi scritti sono apparsi in varie monografie, tra cui: Tony Cragg, BSI Art Collection, Zürich 2007; Daniela De Lorenzo, La Gallera, Valencia, 2008; Soulages XXI° Siècle, Musée de Beaux Art Art de Lyon 2012/13; /Uncinematic. George Drivas, Galleria Nazionale, Roma, 2017. Nel periodo 2007-2012 ha co-diretto la rassegna annuale L’evento immobile promossa da Casa Masaccio (San Giovanni Valdarno) e Man (Nuoro). Ha curato le prime personali italiane di Mark Lewis, Man Nuoro e Museo Marini Firenze, 2009 e di David Claerbout, Mart Rovereto, 2012-13. Nel 2016 ha collaborato con Cristiana Collu a Time is Out of Joint, nuovo progetto espositivo della Galleria Nazionale, Roma. Fra le mostre recenti: Robert Morris, Galleria Nazionale, Roma, 2019/20; Andrea Santarlasci, Casa Masaccio, 2019/20; Emanuele Becheri, Museo Novecento, Firenze, 2020; Giorgio De Chirico, Palazzo Blu, Pisa 2020/21.
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